Random - Cow T week 6 #2
20/03/2020 11:29 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Fandom: Naruto
Parole:
Prompt: Koi no Yokan (Giapponese) - Letteralmente "Premonizione d'amore", quando due persone s'incontrano ed almeno una di loro capisce che prima o poi nascerà un'amore con l'altra, pur non provando sul momento nessuna attrazione particolare. Si differenzia dal "colpo di fulmine" poiché non implica l'immediata sensazione d'essere innamorato, piuttosto il sapere che un futuro amore sarà inevitabile.
Note: Modern!AU, Kisame/Sakura - week 6 - M2
Aveva amato altre donne prima, ma in quell’istante si rese conto che mai avrebbe amato nessuna come lei.
Quando Kisame incontrò Sakura per la prima volta lo percepì chiaramente, era quella sensazione che si prova ogni tanto davanti a un paesaggio che sai che il tuo cuore non potrà mai dimenticare. Aveva pensato, istantaneamente, che prima o poi l’avrebbe amata più di ogni altra cosa, anche se in quel momento, in quell’istante preciso delle loro vite, ancora non provava niente, era poco più di una sconosciuta.
Le strinse la mano e aveva scrollato le spalle, scacciando quel pensiero quanto mai insolito e molesto. In fondo, era pur sempre la ragazza del fratello minore del suo migliore amico, e per come era fatto lui questo era sufficiente a fargli perdere qualsiasi interesse.
Certo, Itachi avrebbe riso di lui, molti anni dopo, ricordando come quel giorno aveva descritto Sakura: «Oh, carina, eh. Ma figa sembra abbia una scopa dritta su per il culo».
E Kisame avrebbe riso pregandolo di non dirlo mai alla sua ragazza o altro che botte, sicuramente lo avrebbe preso a schiaffi per tutta la città.
In quel momento continuò a fissarla per qualche istante, incerto su cosa dire o cosa fare, quindi le voltò le spalle dirigendosi al bancone sporco del pub dove si erano ritrovati tutti quella sera e ordinò un’altra birra.
Fandom: Frozen
Parole: 138
Promt: Mångata (svedese) La scia luminosa della luna che si riflette sull'acqua.
Note: Hans/Anna, week 6, M2
Ammira le gambe sottili muoversi così leggere sul bordo della balaustra, mentre Anna osserva la superficie dell’acqua e il loro riflesso; Hans le tiene la mano e sorride dolcemente, con i suoi occhi da sogno e lei pensa che non ricorda di essere mai stata così felice prima. O forse sì, ma è un ricordo così lontano quella felicità che fa fatica a metterla a fuoco.
La luce della luna si riflette sulla superficie increspata dell’acqua, dona ogni cosa un alone di magia, come se fossero in una bolla al di fuori della realtà e il riflesso del castello sembra come un sogno. Forse lo è davvero, nessuno di loro saprebbe dirlo con certezza, fatto sta che nei loro cuori quel momento si cristalizza in un ricordo che nessuno dei due riuscirà a dimenticare per tanti, troppi anni.
Fandom: One Piece
Parole: 253
Prompt: Resfeber (svedese) Battito irrequieto del cuore di un viaggiatore prima che il viaggio cominci, un misto di ansia e aspettative.
Note: modern!AU, genfic, week 6 - m2
«Allora stiamo per partire?» domandò sporgendosi dal finestrino della macchina con tutto il busto.
«Torna dentro, rufy, cosa sei, un cane?» rise Ace, ancora un piedi sul selciato di fronte alla porta di casa «Non lo sai che è rischioso sporgersi dalle macchine?»
Suo fratello sbuffò e gonfiò le guance, borbottando qualcosa a proposito del fatto che erano lì ad aspettare da almeno un’ora (circa dieci minuti) e che aveva esaurito tutte le sue riserve di energia (cinque barrette energetiche e due pacchetti di patatine) e che lui voleva partire.
Sabo, finendo di caricare la macchina, sorrise appena guardando il fratello da dietro le spesse lenti degli occhiali da sole. Sapevano benissimo entrambi, sia lui che Ace, che Rufy non vedeva l’ora di partire, non aveva fatto altro che parlare di quel viaggio per i tre mesi precedenti e ora non riusciva più a trattenere l’eccitazione. Continuava a raccontare di quello che avrebbe fatto una volta raggiunta la meta, di come si sarebbe gettato ad abbracciare i suoi amici che non vedeva da così tanto tempo, di come si sarebbero lanciati in mille nuove avventure, cacciandosi sicuramente nei guai.
Lanciò un’occhiata al fratello maggiore, che scosse il capo sconsolato, quindi con un colpo secco chiuse il portabagagli.
«Va bene» sospirò Sabo «Tira dentro la testa, deficiente».
«Perché stiamo partendo?»
«Sì, se ti siedi come Cristo comanda» rise Ace sedendosi al posto di guida e allacciando la cintura «Siete pronti?»
«Purtroppo sì» rispose Sabo, allungandosi verso la radio.
Rufy sbatté le mani, estasiato.
«All’avventura!»
Fandom: Originale
Prompt: Age Gap/Originale/SAFE
Parole: 313
Note: age gap, week 8, M3
Non ci ha mai creduto davvero in quella cosa dell’età. Dopotutto chi sostiene che i numeri siano importanti è solo qualcuno che non è convinto dei suoi sentimenti, che non è capace di accettare di provare qualcosa per una persona così diversa da lei. E per diversa intende rigorosamente più grande.
Quando June ha conosciuto Alistar la prima cosa che ha pensato è che fosse bellissimo, il fatto che avesse poi anche tredici anni più di lei… beh, quello era un altro discorso, un discorso che a lei interessava poco, anzi, non interessava per nulla.
Quando erano usciti la prima volta - era stata lei a prendere coraggio e invitarlo fuori, perché non proviamo il ristorante messicano che ha aperto sotto casa tua? gli aveva chiesto - Alistair era venuto a prenderla a casa, nonostante il ristorante fosse a un isolato dal suo appartamento e June aveva riso tantissimo.
La sua piccola macchina sgangherata aveva borbottato ed era partita a ritmo di vecchi cd che per qualche motivo lui si ostinava a tenere in macchina.
«Lo sai che puoi collegare il telefono, vero?»
«Non voglio saperne niente».
«Ok, boomer» lo aveva preso in giro ridendo.
Certo non lo sapeva, ma Alistar in quel momento si era innamorato di lei, almeno un pochino. In seguito le avrebbe confessato che era stato in quel momento, mentre lo prendeva bonariamente in giro, sorridendogli come se non avesse voluto trovarsi in nessun altro luogo che non fosse la sua macchina, che aveva iniziato a capire di amarla.
June sorride appena, ripensando a quella prima serata insieme, accende con trepidazione il computer e, mentre aspetta osserva con aria sognante il bollitore del tè che rumoreggia sul piano della cucina.
Quando, finalmente, le giunge il suono quasi fastidioso della chiamata di skype, non riesce a trattenere un sorriso.
«Ciao» mormora rispondendo, mentre attiva la webcam.
«Hei, mi sei mancata».
Fandom: Free!
Prompt: Moresome/fanfiction/NSFW
Parole: 148
Note: Sousuke/Gou/Rin/Haru, beh PORNO DIREI RAGA, MA SOFT - week 6, M3
Gou inarcò la schiena e gemette sommessamente, lasciandosi andare contro il petto muscoloso di Sosuke, le cui mani erano strette a coppa attorno ai suoi seni. Haru era chino tra le sue gambe, la sua testa bruna andava a perdersi tra la cosce aperte della ragazza che si lasciava sfuggire gemiti di piacere ogni volta che sentiva le sue labbra sulla pelle, la lingua delicata del ragazzo che entrava col dolcezza dentro di lei, le stimolava il clitoride, stuzzicandola senza posa.
“Vi prego” mormorò piano, allungando una mano a cercare quella del ragazzo accanto a lei “di più”.
Rin si chinò verso sua sorella, appoggiando delicatamente le proprie labbra su quelle della ragazza, morse giocosamente il labbro inferiore, mentre con una mano le accarezzò il ventre, fino a scendere e passare ad accarezzare il capo di Haru.
“Non lo sai, Gou? La pazienza è la chiave del piacere”.
Fandom: Avatar - The last Airbender / Avatar - The legend of Korra
Prompt: Legame fraterno/Fanfiction/SAFE
Parole: 266
Note: canon compliant, week 6 - M3
Ogni tanto Sokka viene a trovarla, solo per parlare, le dice sempre.
E a Katara si spezza un po’ il cuore perché percepisce in quelle parole tutto il peso della solitudine che gravita sulle spalle di suo fratello. Sa che gli manca Toph, che gli anni senza di lei cominciano a farsi sentire, ma non ha la forza di tirare fuori l’argomento, lo sguardo velato di tristezza che Sokka le rivolge ogni volta è qualcosa che Katara non ha mai imparato a gestire.
Così accende il gas e mette a bollire l’acqua per il tè, perché qualcosa da Iroh l’hanno imparata tutti: una tazza di té caldo aiuta a risolvere qualsiasi problema e dà sollievo anche quando di sollievo si pensa che non ce sia. Lo ascolta parlare per ore a volte, ogni tanto le mostra le foto di Lin o di Suyin e le racconta cosa stanno facendo e di cosa è avvenuto l’ultima volta che è andato a trovare l’una o l’altra. Altre volte le racconta come stanno andando le cose a casa, del suo lavoro o di qualche strana cosa che ha fatto Zuko l’ultima volta che si sono visti.
Katara sorride sempre e gli stringe la mano.
Il mondo è andato avanti e loro sono invecchiati e, in qualche modo, sono rimasti indietro, sono rimasti soli. Ora che Aang non c’è più, che Toph è lontana e ogni cosa sta cambiando, Katara sente che quel legame che hanno lei e Sokka, quel legame fraterno e indissolubile che li ha sempre portarti a fidarsi ciecamente l’uno dell’altra, è l’unica cosa che le rimane.
Parole:
Prompt: Koi no Yokan (Giapponese) - Letteralmente "Premonizione d'amore", quando due persone s'incontrano ed almeno una di loro capisce che prima o poi nascerà un'amore con l'altra, pur non provando sul momento nessuna attrazione particolare. Si differenzia dal "colpo di fulmine" poiché non implica l'immediata sensazione d'essere innamorato, piuttosto il sapere che un futuro amore sarà inevitabile.
Note: Modern!AU, Kisame/Sakura - week 6 - M2
Aveva amato altre donne prima, ma in quell’istante si rese conto che mai avrebbe amato nessuna come lei.
Quando Kisame incontrò Sakura per la prima volta lo percepì chiaramente, era quella sensazione che si prova ogni tanto davanti a un paesaggio che sai che il tuo cuore non potrà mai dimenticare. Aveva pensato, istantaneamente, che prima o poi l’avrebbe amata più di ogni altra cosa, anche se in quel momento, in quell’istante preciso delle loro vite, ancora non provava niente, era poco più di una sconosciuta.
Le strinse la mano e aveva scrollato le spalle, scacciando quel pensiero quanto mai insolito e molesto. In fondo, era pur sempre la ragazza del fratello minore del suo migliore amico, e per come era fatto lui questo era sufficiente a fargli perdere qualsiasi interesse.
Certo, Itachi avrebbe riso di lui, molti anni dopo, ricordando come quel giorno aveva descritto Sakura: «Oh, carina, eh. Ma figa sembra abbia una scopa dritta su per il culo».
E Kisame avrebbe riso pregandolo di non dirlo mai alla sua ragazza o altro che botte, sicuramente lo avrebbe preso a schiaffi per tutta la città.
In quel momento continuò a fissarla per qualche istante, incerto su cosa dire o cosa fare, quindi le voltò le spalle dirigendosi al bancone sporco del pub dove si erano ritrovati tutti quella sera e ordinò un’altra birra.
Fandom: Frozen
Parole: 138
Promt: Mångata (svedese) La scia luminosa della luna che si riflette sull'acqua.
Note: Hans/Anna, week 6, M2
Ammira le gambe sottili muoversi così leggere sul bordo della balaustra, mentre Anna osserva la superficie dell’acqua e il loro riflesso; Hans le tiene la mano e sorride dolcemente, con i suoi occhi da sogno e lei pensa che non ricorda di essere mai stata così felice prima. O forse sì, ma è un ricordo così lontano quella felicità che fa fatica a metterla a fuoco.
La luce della luna si riflette sulla superficie increspata dell’acqua, dona ogni cosa un alone di magia, come se fossero in una bolla al di fuori della realtà e il riflesso del castello sembra come un sogno. Forse lo è davvero, nessuno di loro saprebbe dirlo con certezza, fatto sta che nei loro cuori quel momento si cristalizza in un ricordo che nessuno dei due riuscirà a dimenticare per tanti, troppi anni.
Fandom: One Piece
Parole: 253
Prompt: Resfeber (svedese) Battito irrequieto del cuore di un viaggiatore prima che il viaggio cominci, un misto di ansia e aspettative.
Note: modern!AU, genfic, week 6 - m2
«Allora stiamo per partire?» domandò sporgendosi dal finestrino della macchina con tutto il busto.
«Torna dentro, rufy, cosa sei, un cane?» rise Ace, ancora un piedi sul selciato di fronte alla porta di casa «Non lo sai che è rischioso sporgersi dalle macchine?»
Suo fratello sbuffò e gonfiò le guance, borbottando qualcosa a proposito del fatto che erano lì ad aspettare da almeno un’ora (circa dieci minuti) e che aveva esaurito tutte le sue riserve di energia (cinque barrette energetiche e due pacchetti di patatine) e che lui voleva partire.
Sabo, finendo di caricare la macchina, sorrise appena guardando il fratello da dietro le spesse lenti degli occhiali da sole. Sapevano benissimo entrambi, sia lui che Ace, che Rufy non vedeva l’ora di partire, non aveva fatto altro che parlare di quel viaggio per i tre mesi precedenti e ora non riusciva più a trattenere l’eccitazione. Continuava a raccontare di quello che avrebbe fatto una volta raggiunta la meta, di come si sarebbe gettato ad abbracciare i suoi amici che non vedeva da così tanto tempo, di come si sarebbero lanciati in mille nuove avventure, cacciandosi sicuramente nei guai.
Lanciò un’occhiata al fratello maggiore, che scosse il capo sconsolato, quindi con un colpo secco chiuse il portabagagli.
«Va bene» sospirò Sabo «Tira dentro la testa, deficiente».
«Perché stiamo partendo?»
«Sì, se ti siedi come Cristo comanda» rise Ace sedendosi al posto di guida e allacciando la cintura «Siete pronti?»
«Purtroppo sì» rispose Sabo, allungandosi verso la radio.
Rufy sbatté le mani, estasiato.
«All’avventura!»
Fandom: Originale
Prompt: Age Gap/Originale/SAFE
Parole: 313
Note: age gap, week 8, M3
Non ci ha mai creduto davvero in quella cosa dell’età. Dopotutto chi sostiene che i numeri siano importanti è solo qualcuno che non è convinto dei suoi sentimenti, che non è capace di accettare di provare qualcosa per una persona così diversa da lei. E per diversa intende rigorosamente più grande.
Quando June ha conosciuto Alistar la prima cosa che ha pensato è che fosse bellissimo, il fatto che avesse poi anche tredici anni più di lei… beh, quello era un altro discorso, un discorso che a lei interessava poco, anzi, non interessava per nulla.
Quando erano usciti la prima volta - era stata lei a prendere coraggio e invitarlo fuori, perché non proviamo il ristorante messicano che ha aperto sotto casa tua? gli aveva chiesto - Alistair era venuto a prenderla a casa, nonostante il ristorante fosse a un isolato dal suo appartamento e June aveva riso tantissimo.
La sua piccola macchina sgangherata aveva borbottato ed era partita a ritmo di vecchi cd che per qualche motivo lui si ostinava a tenere in macchina.
«Lo sai che puoi collegare il telefono, vero?»
«Non voglio saperne niente».
«Ok, boomer» lo aveva preso in giro ridendo.
Certo non lo sapeva, ma Alistar in quel momento si era innamorato di lei, almeno un pochino. In seguito le avrebbe confessato che era stato in quel momento, mentre lo prendeva bonariamente in giro, sorridendogli come se non avesse voluto trovarsi in nessun altro luogo che non fosse la sua macchina, che aveva iniziato a capire di amarla.
June sorride appena, ripensando a quella prima serata insieme, accende con trepidazione il computer e, mentre aspetta osserva con aria sognante il bollitore del tè che rumoreggia sul piano della cucina.
Quando, finalmente, le giunge il suono quasi fastidioso della chiamata di skype, non riesce a trattenere un sorriso.
«Ciao» mormora rispondendo, mentre attiva la webcam.
«Hei, mi sei mancata».
Fandom: Free!
Prompt: Moresome/fanfiction/NSFW
Parole: 148
Note: Sousuke/Gou/Rin/Haru, beh PORNO DIREI RAGA, MA SOFT - week 6, M3
Gou inarcò la schiena e gemette sommessamente, lasciandosi andare contro il petto muscoloso di Sosuke, le cui mani erano strette a coppa attorno ai suoi seni. Haru era chino tra le sue gambe, la sua testa bruna andava a perdersi tra la cosce aperte della ragazza che si lasciava sfuggire gemiti di piacere ogni volta che sentiva le sue labbra sulla pelle, la lingua delicata del ragazzo che entrava col dolcezza dentro di lei, le stimolava il clitoride, stuzzicandola senza posa.
“Vi prego” mormorò piano, allungando una mano a cercare quella del ragazzo accanto a lei “di più”.
Rin si chinò verso sua sorella, appoggiando delicatamente le proprie labbra su quelle della ragazza, morse giocosamente il labbro inferiore, mentre con una mano le accarezzò il ventre, fino a scendere e passare ad accarezzare il capo di Haru.
“Non lo sai, Gou? La pazienza è la chiave del piacere”.
Fandom: Avatar - The last Airbender / Avatar - The legend of Korra
Prompt: Legame fraterno/Fanfiction/SAFE
Parole: 266
Note: canon compliant, week 6 - M3
Ogni tanto Sokka viene a trovarla, solo per parlare, le dice sempre.
E a Katara si spezza un po’ il cuore perché percepisce in quelle parole tutto il peso della solitudine che gravita sulle spalle di suo fratello. Sa che gli manca Toph, che gli anni senza di lei cominciano a farsi sentire, ma non ha la forza di tirare fuori l’argomento, lo sguardo velato di tristezza che Sokka le rivolge ogni volta è qualcosa che Katara non ha mai imparato a gestire.
Così accende il gas e mette a bollire l’acqua per il tè, perché qualcosa da Iroh l’hanno imparata tutti: una tazza di té caldo aiuta a risolvere qualsiasi problema e dà sollievo anche quando di sollievo si pensa che non ce sia. Lo ascolta parlare per ore a volte, ogni tanto le mostra le foto di Lin o di Suyin e le racconta cosa stanno facendo e di cosa è avvenuto l’ultima volta che è andato a trovare l’una o l’altra. Altre volte le racconta come stanno andando le cose a casa, del suo lavoro o di qualche strana cosa che ha fatto Zuko l’ultima volta che si sono visti.
Katara sorride sempre e gli stringe la mano.
Il mondo è andato avanti e loro sono invecchiati e, in qualche modo, sono rimasti indietro, sono rimasti soli. Ora che Aang non c’è più, che Toph è lontana e ogni cosa sta cambiando, Katara sente che quel legame che hanno lei e Sokka, quel legame fraterno e indissolubile che li ha sempre portarti a fidarsi ciecamente l’uno dell’altra, è l’unica cosa che le rimane.