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Titolo: anche se ti rubano i biglietti non significa che tu non possa partire per un viaggio
Personaggi: Ade e Thanatos
Parole: 613
Warning/Generi: commedia
Prompt: Partire per un lungo viaggio
Note: scritta per la Iv settimana di CoW-T, M2
«Capo, sta un imbecille nell’altra stanza che dice che non può schiattare»
«Come prego?» Ade alzò lentamente la testa dal giornale che stava leggendo per fissare lo sguardo glaciale dritto negli occhi di Thanatos «Sei il dio della morte Thanatos, perché stai a sentire qualunque cosa ti venga detto?»
«Beh, prima di tutto perché sono una persona sensibile -»
«Che stronzata».
«E poi perché ‘sto tizio prima di schiattare sostiene di avere vinto due biglietti per un viaggio di un mese in grecia, tutto pagato. Quindi dice che non può crepare prima di averlo fatto».
«Quindi sta contrattando» fece notare Ade, iniziando a massaggiarsi le tempie, consapevole che la discussione sarebbe andata avanti più a lungo di quanto non avrebbe desiderato.
Alle sue spalle Cerbero sbadigliò assonnato, illuminato dalle luci sinistre che decoravano le stanze; quando Persefone era assente quel luogo sembrava più tetro di quanto non fosse in realtà - Dai amore, non è tetro, ha una goth vibe che secondo me ci sta un sacco e poi con questo nero possiamo mettere qualsiasi tipo di arredamento. Forse, a pensarci meglio, era solo l’assenza di Persefone a trasmettergli quella sensazione di oscurità, dopo tutto lei era il suo raggio di luce.
«Quindi?» domandò ancora una volta.
«Quindi gli ho detto che si attacca al cazo. Non il mio, non letteralmente, ma oramai è crepato e quindi che ci posso fare io?! Mica è colpa mia se ha avuto un infarto fulminante come ha realizzato di avere vinto e non è nemmeno colpa mia se stringeva i biglietti così forte da portarseli dietro».
«Fantastico uno dei casi difficili. Fammi indovinare, rancoroso fino al midollo, attaccato ai beni materiali anche da morto. Cos’hai su di lui?»
«Solo merda, Capo, un sacco di roba che meriterebbe di essere scaricata nel cesso».
Ade sospirò, domandandosi cosa avesse fatto di male per essersi ritrovato con uno sbarellato come Thanatos come sottoposto e braccio destro.
«Non farmi quella faccia disperata, Capo, so cosa mi stai per dire e ti posso dire con sicurezza e orgoglio che l’ho già fatto!»
«Fatto cosa?»
«Gli ho fregato i biglietti. Gli ho anche detto che deve stare zitto perché comunque non è che può partire da morto, è il 2019 e gli zombie non sono mica ben visti. Non siamo più negli anni ottanta».
«E lui che ha detto?» domando Ade, rassegnato, piegando in quattro il giornale e iniziando a pensare a una scusa per svicolare da quella situazione prima che toccasse a lui risolverla.
«Mah, mi ha offerto duecentomila dollari per poter tornare indietro e sfruttare i biglietti».
«Tutto sto casino per sto viaggio? Dammi sti biglietti, fammi vedere».
Doveva ammettere che non erano affatto male, resort super lusso in Grecia, mese a scelta, prenotazione in anticipo per due persone, tutto pagato, dal volo fino ai free drink dell’albergo.
Non ci vollero più di tre secondi, ad Ade, per capire quale fosse la cosa giusta da fare.
«Digli che sono bruciati».
«Come prego?»
«Digli che nessun bene materiale si conserva nel mondo dei moti e che i suoi merdosi biglietti hanno preso fuoco. Vuoi una dimostrazione?»
«Ma capo indosso dei Rayban!»
«Thanatos...»
«Ho capito, ho capito! E cosa gli rispondo se mi chiede ancora del suo viaggio?»
«Beh. È morto, no? Tu digli che sta è già partito per un lungo viaggio, il più lungo della sua esistenza. Poi fagli presente che i morti non hanno le ferie».
«E i biglietti?».
«Sono certo che PErsefone apprezzerà moltissimo. Le dirò che è tutto merito tuo».
Thanatos sorrise, assumendo un aria tronfia.
«Non serve Capo, non serve che mi ringrazi».
«Come no. Lavorerai tu per me mentre sono via. E comunque, grazie, Thanatos!»
no subject
Date: 10/03/2019 11:26 am (UTC)MADONNA COME RENDI BENE ADE E THANATOS
LE TUE SONO LE MIGLIORI MODERN AU DI SEMPRE