One piece, We started this together
08/02/2016 05:13 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Autore: Alexiel Mihawk | alexiel_hamona
Titolo: We started this together.
Fandom: One Piece
Parole: 513
Prompt: Abisso
Note: Scritta per la terza settimana del Cow-T, prima prova, prompt ABISSO.
Si tratta di una One Piece, Percy Jackson!AU, in cui Nami è figlia di Ermes, Rufy di Zeus, Zoro di Ares, Usopp di Efesto, Robin di Ade.
È stato lo scontro emotivamente più faticoso a cui abbiano mai partecipato, ed è quasi assurdo considerando quanto la loro vita sia un susseguirsi continuo di battaglie e lotte all'ultimo sangue. Nami non sa come siano arrivati alla fine e ora che l'abisso si apre davanti a suoi occhi riesce finalmente a tornare a respirare.
«Rufy stai bene?» chiede la figlia di Ermes, voltandosi appena.
Il giovane annuisce, si massaggia il costato con una mano e chiude gli occhi, ripensando agli ultimi istanti di quella battaglia vinta solo grazie all'unione dei loro tre cervelli.
«Non pensare troppo» lo prende in giro Zoro, appoggiando la spada sul terreno e ringraziando Ares di averlo protetto di nuovo.
«Taci, pezzentone» ride Nami, prendendolo in giro e sedendosi di fianco a lui.
Il giovane le passa il braccio lungo la vita e sghignazza.
«Ammettilo, Nami, non avresti mai pensato che saremmo riusciti a sconfiggere Barbanera».
«No, che non ci credeva! Persino mio padre ha avuto problemi con lui e le sue ombre, persino Atena» fa notare Rufy, tirandosi in piedi, non senza una smorfia di dolore.
Nami vorrebbe replicare, fare una battuta arguta, magari dirgli che il solo fatto di essere figlio di Zeus non giustifica assolutamente la sua incredibile faccia tosta, ma non ne ha il tempo.
In quelli che non sono altro che pochi secondi, le ombre si espandono dall'abisso, legandosi alle caviglie dei suoi due amici e trascinandoli verso il bordo del crepaccio; un urlo malcelato lacera l'aria e le dita annaspano sulla superficie liscia del pavimento in rovina.
La figlia di Ermes si tuffa ad afferrare le mani dei suoi amici e rimangono così, appesi sull'orlo del baratro, le unghie di Nami che si conficcano nella loro carne, rifiutandosi di cedere e mollare la presa.
«Devi lasciarci cadere» mormora Zoro, sorridendo mestamente.
«Non possiamo permettere che precipiti con noi» continua Rufy.
«Sai che questo è un passaggio diretto per il tartaro e da lì non c'è via d'uscita» conclude il figlio di Ares.
La terra trema ed è solo per miracolo che non si sbilanciano, precipitando definitivamente nel vuoto; il soffitto pare cedere e non senza stupore i tre semidei osservano il profilo della Thousand Sunny farsi largo tra i detriti. Qualcuno agita la mano, urlando di gioia nel vederli e poi di paura nel notare la loro precaria condizione.
«Aspettate, vi getto una corda!» grida Usopp, sporgendosi dal parapetto.
In meno di un secondo Robin le è di fianco e lo sguardo che Nami le lancia è sufficiente a farle capire le sue intenzioni.
«Non ce la farete mai» mormora piano.
«Aspettaci alle porte di Ade» sussurra l'amica, quindi si volta nuovamente verso i due ragazzi, che invano hanno cercato di svicolare dalla sua stretta «Io non vi lascio».
«Nami!» cercano di protestare.
«Abbiamo iniziato questa cosa assieme e la finiremo assieme» sussurra la rossa, lasciandosi scivolare verso il bordo.
Rufy e Zoro fanno a malapena in tempo ad afferrarla e a passarle una mano lungo la vita per poi sprofondano nel buio, abbracciati, precipitando a velocità indefinita verso il fondo dell'abisso.