[Naruto] Solidarietà coniugale
08/03/2018 11:42 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
fandom: Naruto
prompt: solidarietà
parole: 351
prompt
littledarkrin Naruto, Kakashi/Sakura, "è una cosa ingiusta. Trovarmi uno sugar daddy era il /mio/ sogno" //SOLIDARIETA//
Kakashi ancora dormiva quando Sakura lo sveglio involontariamente infilando il capo sotto il suo braccio.
I primi raggi del sole filtravano dalle persiane accostate e fuori dalla finestra qualche uccellino mattiniero iniziava a cinguettare, come a voler annunciare a tutti che era il momento di alzarsi. Per fortuna, un po’ di entrambi era anche domenica.
«Sakura-chan?» biascicò l’uomo, tirandola verso di sé «Sakura-chan stai di nuovo agitandoti nel sonno».
La ragazza, più giovane di lui di quasi quindici anni, biascicò qualcosa nel dormiveglia e gli si avvinò ancora di più.
«Kakashi» mugugnò masticando le parole «Non voglio andare al lavoro oggi».
«Per fortuna che è domenica, allora» sorrise l’uomo, accarezzandole con delicatezza i capelli.
«Devo passare in reparto lo stesso» borbottò Sakura, sbadigliando contro il suo torace per poi baciarlo con delicatezza «devo firmare dei moduli».
«È il duro lavoro del primario, responsabilità, pazienti, fondi da gestire. Cazzi e mazzi».
«Troppi pochi cazzi, sempre troppi mazzi» celiò Sakura iniziando a svegliarsi.
«Hai sbagliato tutto nella vita, avresti dovuto fare la mantenuta. Come faccio io» si prese in giro l’uomo, consapevole tuttavia di essere serio solo a metà. Ovviamente aveva un lavoro, sebbene non fosse prestigioso né remunerativo come quello di sua moglie.
Sakura si staccò con un moto di finta stizza e si lasciò andare contro il cuscino.
«È una cosa ingiusta. Trovarmi uno sugar daddy era il mio sogno» si lamentò, passandosi una mano sugli occhi con fare drammatico.
«E invece hai trovato me».
«Non ti ho nemmeno trovato, mi sei proprio capitato! Mi hai abbindolato con i tuoi capelli brizzolati e i tuoi modi da marpione».
«Povera Sakura, caduta tra le braccia di un mascalzone» celiò suo marito afferrandola per la vita e tirandola più vicina.
«Vedo che mi capisci».
«Mi hai sposato anche perché so essere comprensivo e solidale, non come me, che invece ti ho sposato per i soldi» continuò Kakashi baciandole con delicatezza il collo.
«Che vita triste» commentò Sakura, ridendo.
«Tristissima» continuò Kakashi «Vediamo di renderla un po’ meno triste prima che tu debba andare al lavoro, ti va?»
Sakura sorrise, sorniona.
«Sempre, Kakashi. Sempre».
prompt: solidarietà
parole: 351
prompt
![[livejournal.com profile]](https://www.dreamwidth.org/img/external/lj-userinfo.gif)
Kakashi ancora dormiva quando Sakura lo sveglio involontariamente infilando il capo sotto il suo braccio.
I primi raggi del sole filtravano dalle persiane accostate e fuori dalla finestra qualche uccellino mattiniero iniziava a cinguettare, come a voler annunciare a tutti che era il momento di alzarsi. Per fortuna, un po’ di entrambi era anche domenica.
«Sakura-chan?» biascicò l’uomo, tirandola verso di sé «Sakura-chan stai di nuovo agitandoti nel sonno».
La ragazza, più giovane di lui di quasi quindici anni, biascicò qualcosa nel dormiveglia e gli si avvinò ancora di più.
«Kakashi» mugugnò masticando le parole «Non voglio andare al lavoro oggi».
«Per fortuna che è domenica, allora» sorrise l’uomo, accarezzandole con delicatezza i capelli.
«Devo passare in reparto lo stesso» borbottò Sakura, sbadigliando contro il suo torace per poi baciarlo con delicatezza «devo firmare dei moduli».
«È il duro lavoro del primario, responsabilità, pazienti, fondi da gestire. Cazzi e mazzi».
«Troppi pochi cazzi, sempre troppi mazzi» celiò Sakura iniziando a svegliarsi.
«Hai sbagliato tutto nella vita, avresti dovuto fare la mantenuta. Come faccio io» si prese in giro l’uomo, consapevole tuttavia di essere serio solo a metà. Ovviamente aveva un lavoro, sebbene non fosse prestigioso né remunerativo come quello di sua moglie.
Sakura si staccò con un moto di finta stizza e si lasciò andare contro il cuscino.
«È una cosa ingiusta. Trovarmi uno sugar daddy era il mio sogno» si lamentò, passandosi una mano sugli occhi con fare drammatico.
«E invece hai trovato me».
«Non ti ho nemmeno trovato, mi sei proprio capitato! Mi hai abbindolato con i tuoi capelli brizzolati e i tuoi modi da marpione».
«Povera Sakura, caduta tra le braccia di un mascalzone» celiò suo marito afferrandola per la vita e tirandola più vicina.
«Vedo che mi capisci».
«Mi hai sposato anche perché so essere comprensivo e solidale, non come me, che invece ti ho sposato per i soldi» continuò Kakashi baciandole con delicatezza il collo.
«Che vita triste» commentò Sakura, ridendo.
«Tristissima» continuò Kakashi «Vediamo di renderla un po’ meno triste prima che tu debba andare al lavoro, ti va?»
Sakura sorrise, sorniona.
«Sempre, Kakashi. Sempre».