Saint Seiya, Paura del buio
13/03/2016 11:30 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Parole: 327
Prompt: Saint Seiya, Shun, paura del buio
Prompt CowT: Difesa
Steso sotto la coperta troppo leggera, Shun non riesce a dormire. Si guarda le piccole mani escoriate e si stringe le ginocchia sottili contro il petto; sente ancora le urla della giornata rimbombargli nelle orecchie e ricorda ogni colpo ricevuto. Il suo corpo è disseminato di lividi viola, i più vecchi tendono al giallastro o al nero: solo a pensarci riesce a risentire il dolore e gli occhi tornano ad appannarsi dietro un velo di lacrime. Li stringe per scacciarle, ma ottiene solo di farle rotolare lungo le guance sporche; non sa bene perché, ma bruciano più delle percosse. Pensa a Ikki, da qualche parte sull’isola di Death Queen: suo fratello si è sacrificato per lui, per impedirgli di finire in un inferno di fuoco e disperazione. A pensarci bene, l’isola di Andromeda non è poi così male, almeno questo è quello che si ripete ogni sera il bambino, massaggiandosi i lividi. Almeno è ancora vivo. Shun nasconde il capo sotto il lenzuolo per non vedere la stanza buia, la sua guancia delicata si graffia a contatto del ruvido tavolato di legno che usano come letto, cerca di ignorare il dolore; suo fratello da qualche parte sta affrontando il suo destino con coraggio, sta affrontando i suoi demoni e sta crescendo e Shun sa che non può e non deve continuare ad avere paura di ogni cosa: non sarebbe corretto nei suoi confronti.
Quella notte, nel buio inquieto della camera, Shun giura a sé stesso che sarà forte, che riuscirà ad uscire da quell’isola vivo, poi però si alza dal letto e apre la finestra: la luce della luna illumina la stanza tetra. Finalmente torna a respirare; probabilmente domani verrà punito per averlo fatto, perché un vero guerriero non dovrebbe temere nulla: né il dolore, né la morte, né l’oscurità.
Ma per quella notte Shun è ancora un bambino, un bambino spaventato, che ha paura del buio: a sua difesa, si dice, forse domani sarà più forte.
Prompt: Saint Seiya, Shun, paura del buio
Prompt CowT: Difesa
Paura del buio
Steso sotto la coperta troppo leggera, Shun non riesce a dormire. Si guarda le piccole mani escoriate e si stringe le ginocchia sottili contro il petto; sente ancora le urla della giornata rimbombargli nelle orecchie e ricorda ogni colpo ricevuto. Il suo corpo è disseminato di lividi viola, i più vecchi tendono al giallastro o al nero: solo a pensarci riesce a risentire il dolore e gli occhi tornano ad appannarsi dietro un velo di lacrime. Li stringe per scacciarle, ma ottiene solo di farle rotolare lungo le guance sporche; non sa bene perché, ma bruciano più delle percosse. Pensa a Ikki, da qualche parte sull’isola di Death Queen: suo fratello si è sacrificato per lui, per impedirgli di finire in un inferno di fuoco e disperazione. A pensarci bene, l’isola di Andromeda non è poi così male, almeno questo è quello che si ripete ogni sera il bambino, massaggiandosi i lividi. Almeno è ancora vivo. Shun nasconde il capo sotto il lenzuolo per non vedere la stanza buia, la sua guancia delicata si graffia a contatto del ruvido tavolato di legno che usano come letto, cerca di ignorare il dolore; suo fratello da qualche parte sta affrontando il suo destino con coraggio, sta affrontando i suoi demoni e sta crescendo e Shun sa che non può e non deve continuare ad avere paura di ogni cosa: non sarebbe corretto nei suoi confronti.
Quella notte, nel buio inquieto della camera, Shun giura a sé stesso che sarà forte, che riuscirà ad uscire da quell’isola vivo, poi però si alza dal letto e apre la finestra: la luce della luna illumina la stanza tetra. Finalmente torna a respirare; probabilmente domani verrà punito per averlo fatto, perché un vero guerriero non dovrebbe temere nulla: né il dolore, né la morte, né l’oscurità.
Ma per quella notte Shun è ancora un bambino, un bambino spaventato, che ha paura del buio: a sua difesa, si dice, forse domani sarà più forte.